NEL CENTRO DEL CUORE DELL’UMANITÀ

NEL CENTRO DEL CUORE DELL’UMANITÀ

IL mio Maestro di Mistica Ebraica ha promesso che ci porterà a Gerusalemme. Dovete capire la mia emozione. Gerusalemme è un posto che in un chilometro quadrato racchiude l’origine delle tre grandi religioni monoteiste, cioè tutto quello che hanno creduto tre quarti di mondo e per cui si sono trucidati tre quarti di mondo. Dovete capire che in quello spazio c’è il Santo Sepolcro, le Moschee e le Sinagoghe. Vuol dire che senti le campane suonare, senti il muezzin cantare e poi (anzi prima a livello temporale) il shabbat. E chi ci porterà a Gerusalemme? Una persona che sa l’ebraico come noi il dialetto bresciano, che sa l’arabo come noi l’inglese. Una persona che ha insegnato vari anni a Gerusalemme, che ha una casa lì, uno di...

Lettera aperta ad uno stalker

Lettera aperta ad uno stalker

Lettera aperta ad un simpatico stalker Non capisce. Il suo intelletto starebbe in mano a un neonato. Io sto aspettando come il buon dio che smetta di scrivere. Invece sembra che più passi il tempo e più sia imbenzinato. Avrei voglia di far drin drin o tin tin  al  campanello di casa di questo Suonato. Sentirei il solito Chi è? Dico: La questua della parrocchia per gli orfanelli. Sempre al citofono, lui: In che cosa posso servirla? Io: Vorrei una semplice informazione. Perché rompe i coglioni scrivendomi chilometri di poesie d’amore? Be’, be’… Ora ci mettiamo a belare, vecchio mio? Roteerà gli occhi come palle da bigliardo. Quando aprirà farei una entrée in scena. Lo farei sedere sul divano, riaccorgendomi quanto sia di aspetto triste: camicia...

L’AMORE CHE VOGLIO.

L’AMORE CHE VOGLIO.

L’AMORE CHE VOGLIO Credi davvero che esista la vita dopo l’amore? “È davvero incredibile come insignificante e priva di senso, vista dal di fuori, e come opaca e irriflessiva, sentita dal di dentro, trascorra la vita di quasi tutta l’umanità. È un languido aspirare e soffrire, un sognante traballare attraverso le quattro età della vita fino alla morte, con accompagnamento d’una fila di pensieri triviali.” A. Schopenhauer Salivo sulla scala mobile e uno si è attaccato dalla parte esterna della scala. Il tempo di vedere e poi all’improvviso ho capito il guaio: ormai eravamo già molto alti e poco dopo sarebbe stato sbattuto giù alla fine della corsa. Allora l’ho brancato vestiti e carne e l’ho tirato dentro con...

GOODBYE MOM

GOODBYE MOM

CANDLE IN THE WIND ANTO FUNEBRE in commemorazione di mia madre (SENZA LA SOLITA RETORICA) Mia mamma è campata tanto (vedi post “Come si fa a morire”). Poi mi sono distratta un attimo e pam!  è partita. Era stanchina di vivere ma io ingannavo il tempo più facilmente di quando s’inganna un marito. Avevo appena pensato: presto dovrò dare le dimissioni come figlia. Quando è successo, senza l’abbassalingua, dalla meraviglia mi si vedevano gli slip dalla bocca. Ho riguardato: non è che hanno esagerato con il narcotico? Le avevo appena detto: “Grazie di tutto”. Mi ha risposto con un piccolo gesto di consenso.  Poi, bocca aperta, occhi aperti, si è bloccata. Quella gentildonna  se n’era andata. Direzione: la sua ultima magione nel...

OMOSESSUALITA’: figli sì o figli no?

OMOSESSUALITA’ DARE I FIGLI O NO? UNA RISPOSTA ORIGINALE     Vi dirò cosa fare, cosa pensare, cosa votare, cosa dire sull’omosessualità, sprecando un briciolo della mia folle maturità. C’era un buon uomo, il signor Aristotele che diceva che la natura vince sempre. Alla natura non interessano le teorie, i principi, né la bontà. La natura vuole solo procreare se stessa. Fine. E’ stato Paolo che ha dato un sacco di aggettivi belli alla natura, tra cui quello della bontà (essendo creata da Dio) invece, mi dispiace per lui e Leopardi, la natura non è buona, neanche cattiva, ma se proprio debbo scegliere tra questi due aggettivi sceglierei … feroce! Ritornando all’ottimo Aristotele, ha detto: perché, perché, perché c’è questo...

LETTERA A UNA SUORA DI CLAUSURA

Grazia, ricordi? Solo una trentina d’anni fa tu eri in una cattedra e io in un banco. Ma ci frequentavamo anche fuori: tu avevi una 500 Fiat L tutta scassata e io non ancora la patente. Facevamo le Zette di Salò ai cento all’ora. Fumavi, anche in aula, vicino alla finestra. Avevi orecchini a cerchio, scialli e gonne lunghe un po’ veteroqualcosa. Mi davi sempre voti alti, gli unici belli, perché scrivevo bene. Sapevi benissimo che se tu fossi morta, mi sarei sparata un colpo di pistola sulla tua tomba, come il generale Boulager. Non potevo concepire la vita senza di te. Infatti mi hai usato la delicatezza di entrare in un monastero di suore di clausure, senza avvisi, né preavvisi. Ti ho cercato un pomeriggio d’estate, appena dopo la maturità e a scuola...

 

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