Immacolati

V

CONCEPITI IMMACOLATI

Sant’Agostino “inventò” il peccato originale, ma i più sono agnelli di Dio.

Sapete quanta gente muore? Sapete che ci sono vie intere di gente con il tumore? Sapete che entro in case di campagna e sempre sulla credenza ci sono le foto di giovani morti?

Erano uomini in piena vita. Stavano mettendo via due palanche tirate su col campo o con la bottega. Sono andati in banca con i pollici sotto le bretelle e, accavallando le gambe come aironi del club del golf, hanno ordinato le azioni del Campari, quelle con il capitale ancorato, con i freni a tamburo e la vista sulla strada. Ma tutto d’un tratto pam!, il sadico era a digiuno. Alcuni sono 40’enni, ma anche meno: qualche mese di lotta, poi, il va in gelo!

Le donne sono di meno, si riempono in farmacia di papaia fermentata, di omega tre, di basilisco. Comprano un po’ di salute in più.

Brescia è più inquinata della periferia di Los Angeles, ci sono le micro particelle che i polmoni non riescono a fermare, particelle troppo piccole, vanno diritte nel sangue. Ma anche in campagna ci sono animali strani da day after: siluri di tre metri e grossi topi pelosi. Lo so, amico, che ti senti impotente, ma devi saperlo: con l’Italcementi e l’inceneritore tiri su aria e morte. In campagna è peggio, si muore come mosche. Basta saperlo. A Guidizzolo, nel mantovano, c’è la via principale con un morto in ogni casa, una dopo l’altra, ho notato che tutti i numeri civici hanno il loro tumore. Non puoi sospendere il massacro, ma devi saperlo.

Qualcuno vada in piazza a dirlo. Arriveranno tutti come caproni. Facce lustre che fissano.

Provate a bussare in una porta e poi in un’altra e contatevi, rubricatevi, designatevi. Sembra un film surrealista, no peggio, di fantascienza, sempre tra paura e tristezza.

Se non lo dice la tivù non ci credi, vero? Sono dati segreti, pensa un po’, eppoi perché dovrebbero dirlo? A che prò?

Senso critico, facoltà di osservazione e bisogno naturale di sapere, è, sì, un diritto, ma anche un bisogno primario, fratelli. Se non vogliamo sapere, qualcosa ci spaventa, forse vi siete già contati. Nascosti nella vostra fifa fate finta di nulla, brulica il brutto, serpeggia il peggio, il Macabro avanza e suona alla porta.

Parlo per te, Sbirulino. Non faccio la socialista, la demagoga, la pidista, la Verde non me ne frega niente. Chi se ne frega! Dico solo o sei vivo o sei morto.

O sei vivo o sei morto, Fregoli! Ma anche o sei un maestro o sei un mostro, o sei fiero o no, non esiste il ‘normale”, ripeto: nessuno è normale!

Allora segui il mio ragionamento: se è la fine della tua vita, prima del tuffo precipitoso, prima di quel viaggio senza bagagli, dimmi cosa pensi, prima di dirmi addio, mentre puoi ancora farlo, mentre hai la possibilità ancora di fare, perché per alcuni un mattino non verrà. Mettiti sciccoso come alla prima comunione, fai qualcosa di grande, fai un po’ di rivoluzione.

Se per caso sei un capo del consiglio ed è la fine, fai il più bel governo del mondo dopo di te. La tempistica è importante: il tempo non hai bisogno di cercarlo (tranne quello perduto) arriva da solo.

Da Presidente instupidito di gnocca, diventerai il nostro Padre della Patria e salirà dal nostro cuore un canto nazionale: “Viva il nostro indispensabile Presidente! Garante della Giustizia, pozzo di saggezza, padre del popolo, abbonato al gas, figlio maggiore della santa Chiesa cattolica!”, il nostro piccolo Charlot d’Italia passerà alla storia. Scorderemo un po’ la sua misoginia, la sua psicofava mania, probabilmente dovuta ai tradimenti nelle sue vite anteriori. C’è un che di esagerazione, di rivincita in lui, cosa dice herr Freud? E’ un uomo di sicuro deluso, distrutto dal naufragio degli ideali d’amore. Sarà, il suo, un eterno rancore verso le donne fino all’estremo respiro.

Sapete, il sesso ci ridicolizza.

Durante le lunghe ore d’inverno, una volta, ho travestito il Mammut. Ho preso un abito da mia nonna che col tempo si è formata e sformata e, toh!, gli andava a pennello. L’epoca diafana dura solo un attimo, fratellini. L’evanescenza è fugace. Dopo la prima gioventù si scoprono i nutrimenti terrestri, vedo dilatare tette, allargare giri vita, pance e sederi. Pienezza, la chiamano nei breviari. Io non sono affatto contro. Io amo il solido. Lo stelo d’orchidea te lo regalo.

Truccato blu agli occhi, nero alle ciglia, rosa alle guance abbiamo preso una via malfamata e quando l’abbiamo restituita in fondo, uno gli ha chiesto: Bellezza, quanto vuoi? E lui: E’ un giorno sacro per me, oggi non rido. L’altro gli ha detto che per scopare non c’e bisogno di ridere. E ha ragione: io conosco chi piange di sconforto perchè tutto potrebbe finire. Non mi soffermo oltre perché sono solo di passaggio.

L’Abbordatore si è accanito, forse aveva capito che quel lardone appiccicoso era un uomo e voleva provare. Fetente come un maschio insoddisfatto, insisteva. Allora il Ciccio gli ha detto abbaiando come un dobermann: Ascolta finocchio, la mia vecchia mamma, la sua sorella inferma e il mio fratellino sono a casa ad aspettarmi. Io gli ho detto: Ma vai Eugenio, magari ti va a genio! Abracabralmente è scomparso. Con lui. Ero sotto choc. Poi ci si abitua.

In seguito il Frivolo mi ha raccontato che l’altro lo ha portato da una signora molto gentile che, mentre consumavano, chiedeva sempre se non conoscevano qualcuno nel cinema che lanciasse sua figlia che voleva “fare” l’attrice. Mentre si lavava, ha guardato la foto e ha visto che il soggetto era di una schifezza congelante, sui toni scialbi, che persino gli occhi di un’aringa affumicata sembravano scintillanti di malizia al confronto.

Ecco, per me il Ciccione, con cui ho vissuto tante avventure, è ridotto nel ricordo di questa storia, come un perito contabile in baldoria.

I centinaia di andreotti, napoletani e berlusconi dovrebbero unirsi e lasciare un buon ricordo: vendere le loro maestose ville, coltivare immensi roseti e fare solo un’unica legge, quella che c’era nell’antica Grecia: nessuno in politica può rimanere più di quattro anni.

Perché invece si finisce senza essere utili e d’aiuto? Perchè stare in silenzio quando hai nove mesi di vita? Manderei chi dovrei dove dovrei!

Lo dico con la voce da prelato prima della questua: se non c’è più niente da fare, perché non fare?

Ve lo dico io: perché si trattengono per non insozzare la vetrata di buono quali si è.

Amici, la verità è che a parte i casi sopracitati, le persone al mondo non fanno nessun peccato, non si masturbano, non farneticano e non fornicano, non rubano, neanche il doping d’invidia della ricchezza degli altri e se viene un cattivo si lasciano derubare. Non hanno il peccato orginale, ditelo al Pastore! La Chiesa non sa che esistono immacolati concepiti. Chiedete ai più: quando hai fatto l’ultimo peccato? Quando hai fatto le orge e ti sei sbronzato?

I più sono nel mondo con solo un sorriso e buone battute, la voce impostata come un filatelico per non far male: sono tutti i prediletti figlioli del Signore. Se hanno donne che li maltrattano tamponano l’emorragia. Crivellati di colpi, hanno solo una pistola ad acqua per vivere, io, invece, avrei l’ammoniaca nel serbatoio.

Sì, la maggior parte della gente è senza peccato e non scaglia neanche una pietra, neanche un piccolo sasso di ribellione.

Indignata fino allo stordimento, io, con l’anima di una Maddalena, col mio altero petto, fiera nemica di niente, prego in ginocchio chi è impeccabile e puro: oh, mio Re, se non puoi decidere quando è la fine, decidi almeno come finire.

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