La solitudine dei numeri primi.
E’ paradossale, lo so: coloro che si sentono soli molto spesso hanno tanti amici*. Non solo, se in piena crisi deppressoria perché ci si sente soli, ci si azzarda a vedere qualche amico, il malessere diventa disumano. Ci si arrabbia con se stessi perché si è ceduto a incontrare gente.
Tutto si gioca sul fattore intelligenza e stupidità. Le persone intelligenti si sentono sole. Si sentono sole perché lo sono. Lo sono perché preferiscono stare da sole che uscire con uno stupido. Ma gli stupidi sono la maggioranza.
Analizziamo gli stupidi che sono la maggioranza.
Sembrano normali. Fanno tutte le cose che fanno gli altri. Anzi in certe situazioni particolarmente felici sembrano dotati di una qualche qualità. In realtà sono micidiali: non evolvono, primo vero segno della stupidità. Dopo anni li trovi a dire le stesse cose e nella stessa maniera. Secondo segno: non sanno divertirsi. Non fanno scelte che producono divertimento. Sono seri, spesso. Terzo segno, sanno un po’ di tutto e un po’ di niente: niente di preciso, ma soprattutto niente di ciò che tu non sai. Purtroppo lo stupido non ti dà mai un’informazione che tu non sai. Neanche se parlasse di un argomento in cui è specializzato, perché non sa riconoscere ciò che è veramente interessante. Infine la cosa più tremenda di uno stupido è che non ha il senso dell’umorismo. Se è uno stupido esibizionista che vuol fare il caciarone con gli amici, vedi che fa ridere più con la mimica comica che con il ragionamento. Fa il simpatico che fa il simpatico. E come fa il simpatico? Urla, prima di tutto (un mediocre si sente per il 70 per cento simpatico urlando una banalità), poi usa la mimica: un Totò senza i giochi di parole, che sono una forma di umorismo più evoluto.
Un tempo ci si conosceva in tutto il quartiere. Le donne facevano comunella e parlavano tra di loro, i bambini giocavano in strada assieme e gli uomini erano al bar. C’era solidarietà in caso di disgrazia.
Ora siamo diventati cellule isolate. Ognuno conduce la sua vita dietro a una porta chiusa e non si sa nulla dell’altro. Se ci si incontra e si è particolarmente estroversi, non si riesce ad andare oltre a qualche informazioni sulla salute, sui figli o sul lavoro. Se facessi una domanda intensa a uno stupido, la mia autostima ne risentirebbe: mi sentirei (per contagio) stupido. Se io dicessi a uno stupido: “Dimmi, come stai davvero? Mi interessa molto conoscerti”, ecco, vedresti lo stupido attaccarti la sua stupidità.
Non dobbiamo più socializzare per difenderci dai nemici come una volta. Non abbiamo più bisogno dell’altro e di fare quadro contro il mondo. Il mondo è libero e seduttivo, non c’è la guerra e non manca la libertà, checché ne dicano i soliti complottisti. Il problema semmai è l’opposto: avendo tutta la libertà del mondo a nessuno importa se ti piace stare in coda ogni domenica nell’andare a Gardaland, quell’enorme stupidificio. Manca qualcuno che ti dica: ma sei scemo? Un tempo le domeniche avevano eventi prestabiliti dalla Chiesa, non si doveva scegliere. Ora con tutta la libertà del mondo gli stupidi scelgono di andare a fare la coda a Desenzano. E li vedi lì chiusi nella macchina con i bambini che urlano esasperati, tre ore di coda per entrare a Desenzano, a passo d’uomo, e tre ore a uscire, intanto dentro l’auto gridano tutti. Ma alla domenica seguente fanno lo stesso.
Non c’è più la solidarietà tra le persone perché non c’è più violenza, è ridotta ai minimi termini, checché ne dicano i pessimisti. Si può uscire, parlare e trasgredire, si può fare quello che si ha voglia e la probabilità di essere ucciso è molto bassa.
Ero a un corso di Geopolitica alle Acli Bresciane pochi giorni fa, ero con chi me lo aveva proposto. Una signora che conoscevo da poco. A metà corso c’era la cena, una montagna di panini e pizzette e tartine. Noi due eravamo le uniche che non mangiavano quel cibo un po’ dozzinale. E da sole sedute in disparte, aspettavamo che finissero con un succo di pompelmo in mano. Lei ha esordito: “Posso raccontarti come ho sistemato la mia camera da letto?”. Certo, ho pensato, certo che mi puoi dire come hai sistemato la tua camera da letto! Che bizzarìa è raccontarmi la sua nuova camera da letto? E infatti ha incominciato con precisione di linguaggio a raccontarmi il suo scopo iniziale e i suoi gusti d’arredo. Dal cellulare mi ha fatto vedere il progetto, l’evoluzione del progetto e poi la soluzione: un letto sospeso in alto con un baldacchino di vetro. Perfettamente bello. Ecco l’intelligenza! Eccola, mi sono detta. Mi ha poi raccontato che sarebbe partita con nove amiche per il Portogallo, nove amiche non di più e di quelle con il carattere compatibile alla sua visione di viaggio che è quella di alzarsi presto e vedere tutto quello che sarebbe stato possibile. Mi ha raccontato che lavorava in Comune part time e della sorellanza fra le colleghe. Mi ha raccontato dei suoi figli con arguta ironia, del suo amore per la lettura e, infine, di aver letto i miei libri. Faceva fatica all’inizio ad affrontarli, poi ha trovato un altro modo di approcciarsi, un modo più passivo, senza giudizio, dandomi “fiducia”. Mi ha detto che si è detta: “Conquistami Samuela, portami con te”. Si è divertita a leggerli tutti, poi, con gusto.
Credetemi, quei venti minuti in cui lei ha parlato e io sono stata in silenzio, hanno salvato la mia giornata tristissima, in mezzo a gente mediocre che mi aveva appesantito da matti.
Quindi, ritornando a chi è intelligente, non può che stare solo. Meglio stare solo o con qualche rara anima con cui si è affini, che uscire con gente che deprime per la loro stupidità. Meglio stare soli che rientrare la sera distrutti, infelici, perdenti, dopo ore di chiacchiere pesanti. Ah, perché, e questo non l’ho ancora detto, lo stupido è sempre pesante, è sempre noioso, è sempre un tormento. In fondo per fare il più breve test di intelligenza basta fermarsi una mezz’ora con qualcuno, se si sente tristezza, noia e stanchezza, è altissima la probabilità di essere con uno stupido.
Vi lascio con una poesia di Pasolini.
E, in fondo e infondo, vi ho copiato un articolo il cui titolo è: “Se sei così intelligente, perché non sei felice?”
*Procurarsi amici è la cosa più facile del mondo per chi è sveglio.
L’intelligenza é rara ma é anche vero che non esiste solo un intelligenza a volte quest ultima si scopre in cose diverse diverse da quello che ci aspettiamo. Dipepende a volte dagli studi fatti, dall esperienza di vita avuta o che si conduce.
Chi é provvisto di intelligenza acuta ha come obbligo di metterla a disposizione di chi ne ha poca, con umorismo ed altre capacità,
Dunque,grazie all’intelligenza se quest ultima eleva , se pur poco la stupidità , se eleva un po’ anche me.
Carissimo È vero quello che dici, Ma è anche vero che se io fossi intelligente non mi perderei nessun piacere della vita dalla parte affettiva a quella professionale e soprattutto da quella spirituale insomma avrei un marito complice, amici affettuosi, i figli Allegri . è il genio che si specializza. Scusa i caratteri strani Non so perché appaiano così
Ma è anche vero che se io fossi intelligente non mi perderei nessun piacere della vita dalla parte affettiva a quella professionale e soprattutto da quella spirituale insomma avrei un marito complice, amici affettuosi, i figli Allegri . è il genio che si specializza. Scusa i caratteri strani Non so perché appaiano così https://123gamesfree.com/game-free-king/