Un blog umoristico e poetico, si può.
E‘ da agosto che non metto piede qui. Disinabissata dalla notte, mi trascino sbuffante e vituperante. Sono stata a vivere l’esistenza, come direbbe Mario Passero, e non sempre ho vissuto la vita (“Tutto è come non-essere, come dover-essere, cioè il nulla”.)
Ora possiamo abboffarci di parole, perchè chi vi ha detto che si può vivere solo di pane e acqua, era un imbecille.
Noi siamo già di là
per questo di qua
sembriamo monchi
ma i monti enormi
li abbiamo scavalcati
forse perdendo piedi
avambracci padiglioni
non di questo c’importa
con pròtesi vi diremo
protèsi cosa vedemmo
anche mezzi ciechi
siamo tornati indietro
abbagliati dalla visione
abbigliati come superstiti
siamo noi qui per voi
offerti senza compenso
l’ascolto di voi integri
l’attenzione di voi integrati
il vostro stupore in volto
remunera il nostro transito
più che cascata d’oro
difficile sarà un domani
essere così grati
quanto lo siamo ora.
marco
Marco Sclarandis
Marco forse è il paradossista nell’ultima pagina delle “MEMORIE DEL SOTTOSUOLO” di Fedor Dostoevskij
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